“Perché il banco vince sempre! A meno che, quando ti capita una mano perfetta, non punti il massimo e te lo porti via tu il banco”. Oppure. “Se non riesci a individuare il pollo nella prima mezz’ora di gioco… allora il pollo sei tu”.
La prima battuta è di Danny Ocean, pronunciata in “Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco”. La seconda di Mike McDermott, e accompagna le prime inquadrature de “Il giocatore – Rounders”.
Ricordare quali attori prestino il volto a questi due personaggi è del tutto superfluo. Interessante è però indagare sui rapporti fra la settima arte e il gioco d’azzardo.
Digitando la parola “casinò” in un database online di titoli cinematografici e televisivi ci troviamo di fronte a centinaia di righe di risposta. Si va dalle pellicole che hanno a che fare con la saga dell’agente segreto più famoso al mondo, “Casino Royale” del 2006 e “James Bond 007 – Casino Royale” del 1967, al semplice, ma solo nel titolo, “Casinò” del 1995.
Sarebbe troppo facile se il giochetto terminasse qui.
Perché molti sono anche i film o le serie tv con titoli che poco hanno a che fare col gambling ma che finiscono per essere ambientati in sale da gioco o avere dei player per protagonisti. Qualche esempio? Come non citare la fortunata trilogia di “Una notte da leoni”, in particolare il primo capitolo interamente ambientato in quella che è considerata la capitale mondiale del gioco d’azzardo, Las Vegas. Vale la pena rammentare anche alcune scene di “Rain Man – L’uomo della pioggia”, con i due fratelli che si siedono al tavolo del blackjack vincendo una fortuna. E quello che noi in Italia chiamiamo ventuno è il filo conduttore dell’omonima pellicola, “21”, dove trovano cittadinanza le vicende di un gruppo di studenti universitari che fra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso misero in piedi un vero e proprio team per sbancare i casinò di mezza America col conteggio delle carte.
Insomma, il fascino che le case da gioco hanno esercitato sulla celluloide è innegabile. Ma prima che i fratelli Louis e Auguste Lumière inventassero il cinema per come noi lo conosciamo, l’azzardo aveva già colonizzato le pagine di celebri romanzi. Da “Daniel Deronda” di George Eliot a “Il giocatore” di Fedor Dostoevskij e, per restare in casa nostra, “Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello.
Il tutto in attesa che anche i casinò online, come per esempio netbet.it, facciano il loro ingresso in qualche sceneggiatura hollywoodiana. D’altronde in questi ultimi anni il numero di pellicole ambientate in mondi virtuali è andato via via crescendo. E alcune di loro si sono portate a casa, oltre ai favori del pubblico, anche un bel po’ di prestigiosi riconoscimenti.
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