Nel mondo dello spettacolo, il casting è un’arte che va ben oltre la semplice selezione di attori. Non si tratta solo di individuare il talento, ma di saper cogliere chi può incarnare al meglio l’essenza di un personaggio.
Nell’episodio 24 del podcast Bravi Tutti, Adriana Ciampi, casting director con un’esperienza decennale, racconta il suo percorso professionale, dalle prime esperienze ai successi con Il Paradiso delle Signore e Doc – Nelle tue mani. Condivide aneddoti e collaborazioni con registi come Gennaro Nunziante e Checco Zalone, offrendo uno sguardo dietro le quinte di un lavoro tanto essenziale quanto spesso invisibile.
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L’arte del casting: quando attore e personaggio si incontrano
Adriana Ciampi ha iniziato la sua carriera nel montaggio video prima di dedicarsi alla selezione degli attori. “Arrivo dal montaggio video. Ho studiato Letteratura, Cinema, Teatro e Musica, e mi sono specializzata in montaggio.” Questo background le ha dato un’intuizione artistica che le permette di comprendere le esigenze di registi e produttori.
Il casting, spiega, è un vero incontro tra attore e personaggio, dove la chimica tra il copione e l’interpretazione è cruciale. “Dopo aver lavorato con 15 registi, ho capito che era il momento giusto per aprirmi a nuove produzioni,” racconta, sottolineando come ogni progetto l’abbia aiutata a affinare il suo talento.
Tra le collaborazioni più significative, il lavoro nei primi quattro film di Checco Zalone — Cado dalle nubi (2009), Che bella giornata (2011), Sole a catinelle (2013) e Quo vado? (2016) — diretti da Gennaro Nunziante, le ha fatto comprendere l’importanza del ritmo nella commedia. “Non tutti gli attori riescono a essere bravi in commedia“, evidenzia, sottolineando la difficoltà di trovare interpreti capaci di rendere la leggerezza del genere in modo naturale.
Le sfide di una produzione daily: Il Paradiso delle Signore
Una delle sfide più complesse del suo lavoro è legata al ritmo serrato delle produzioni daily, come Il Paradiso delle Signore. In una soap, il tempo è un elemento chiave e impone una selezione rapida e precisa dei ruoli. “C’è un inizio di ricerca di protagonisti, 8-9 ruoli fissi che seguiranno tutta la stagione. Poi, ogni settimana, mi arrivano 5 episodi e ho poco tempo per trovare i nuovi personaggi che entreranno,” spiega. Questa dinamicità rende il lavoro di casting fondamentale per garantire continuità e qualità interpretativa.
La scelta di Luca Argentero in Doc – Nelle tue mani
Un momento chiave nella carriera di Adriana Ciampi è stata la scelta di Luca Argentero per il ruolo del primario in Doc – Nelle tue mani. “Luca Argentero ha fatto tanti provini prima di essere scelto. Il ruolo di un primario con quel vissuto era molto difficile da sostenere,” racconta. Questa esperienza sottolinea l’importanza di un processo di selezione meticoloso per individuare l’attore giusto, soprattutto per ruoli complessi come quello di Argentero.
La serie ha avuto un impatto significativo anche per un altro motivo: la sua prima puntata è andata in onda a fine febbraio 2020, proprio quando l’Italia iniziava a fronteggiare l’emergenza Covid-19. Un contesto che ha segnato profondamente anche il modo di lavorare nel casting.
Il self tape e la trasformazione del casting
La pandemia ha infatti cambiato il panorama dei provini, portando il self tape a diventare uno strumento fondamentale. “Il covid ha cambiato il modo di lavorare, non in peggio necessariamente. […] Prima del covid la mia giornata era in sala provini, e nonostante tutto l’impegno, più di 10 interpreti al giorno non puoi vederli. Con il covid, in particolare con i self-tape, noi casting director lavoriamo il doppio, […] oggi vedo 50-60 provini al giorno.”
Questa nuova modalità ha ampliato le opportunità per gli attori, ma ha anche reso evidenti alcune criticità. Errori come una cattiva illuminazione o un audio disturbato possono compromettere una buona performance. Spesso si vedono riprese con la luce proveniente da dietro, che compromettono la visibilità, o “fruscii di sottofondo che coprono la voce.” Secondo Adriana, la qualità tecnica di un self tape è tanto importante quanto quella artistica.
Il valore insostituibile del provino in presenza
Nonostante il boom dei self tape, il provino in presenza resta fondamentale. “Il provino in presenza è più umano, più semplice […] è uno strumento migliore rispetto al self-tape. Tuttavia, il self-tape utilizzato bene ha tanti vantaggi.” Un aspetto critico è la comprensione delle indicazioni: “Si sottovalutano spesso tante indicazioni presenti nella descrizione del personaggio o nella scena, indicazioni che darei in presenza e che da solo gli interpreti non capiscono.“
Inoltre, Adriana sottolinea l’importanza del rapporto tra attore e regista. “Dovranno lavorare insieme per settimane e mesi, tutti i giorni. Devono riuscire a trovare un dialogo.” Il suo lavoro va oltre la semplice selezione di un volto: si tratta di valutare le dinamiche di un set e la capacità degli attori di adattarsi e collaborare.
Lo street casting e l’osservazione quotidiana
Una delle abilità più affinate di un casting director è l’occhio per il talento ovunque si trovi. “Vedere come ti muovi, come cammini, che sguardo hai, come ti approcci alla vita è fondamentale. […] Vengo colpita se sono in treno, in aeroporto.” Questa capacità di cogliere la spontaneità e la personalità di una persona può fare la differenza nella ricerca di nuovi talenti.
Il futuro del cinema italiano: tra crisi e speranza
Adriana riflette anche sulle difficoltà che sta attraversando il settore. La crisi del tax credit ha rallentato le produzioni, riducendo le opportunità di lavoro. “Il lavoro è diminuito molto. Mi auguro che le produzioni riprendano a muoversi.” Tuttavia, resta fiduciosa in una ripresa, sostenuta anche dall’interesse delle piattaforme di streaming.
Queste ultime, se da un lato offrono nuove opportunità, dall’altro tendono a privilegiare contenuti globali, riducendo l’attenzione verso il cinema nazionale. “Le piattaforme si rivolgono principalmente a un pubblico estero, non italiano.” Il ruolo del cinema tradizionale resta dunque cruciale per mantenere viva l’identità culturale del nostro paese.
L’intervista con Adriana Ciampi ci offre un viaggio nel cuore del casting, rivelandone la complessità e l’importanza nel costruire storie credibili e coinvolgenti. Un mestiere che, pur cambiando con le nuove tecnologie, conserva sempre la sua anima: trovare l’attore adatto per un ruolo cinematografico.
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