Quante volte abbiamo misurato l’importanza del nostro personaggio dal numero di battute che dice?
È un esempio banale (e una valutazione non sempre accurata), ma ci fa capire quanto per un attore sia importante parlare. Certo, nella recitazione c’è anche molto altro, ma l’importanza della parola non si può negare.
La voce è uno degli strumenti espressivi principali nella recitazione, ma come tutti gli strumenti deve essere usata nel modo giusto per poter compiere pienamente la sua funzione. Ecco perché un attore, nel corso dei suoi studi, deve imparare ad educare la propria voce.
Educare in che senso?
Ci sono tanti aspetti sui quali ci si potrebbe soffermare, ma qui vi presento i tre principali:
1. Imparare a respirare correttamente
Una delle prime cose che si insegnano nei corsi dei teatro è la respirazione diaframmatica. Ma perché è così importante? Perché per parlare dobbiamo emettere fiato, quindi per avere padronanza della nostra voce dobbiamo controllare il modo in cui respiriamo.
Chi recita, ma anche chi usa molto la voce per lavoro, deve imparare ad appoggiare la voce sul diaframma, per evitare di sforzare troppo la gola quando parla. Una respirazione scorretta può portare, a lungo termine, anche alla comparsa di patologie delle corde vocali, quindi è importante stare molto attenti. Un attore non può permettersi di perdere uno dei suoi strumenti espressivi più importanti, ma soprattutto deve anche stare attento alla propria salute.
L’importanza della respirazione è anche il motivo per cui in molte scuole e Accademie si insegna, oltre alla recitazione, anche il canto. Non si tratta di un modo per portarvi fuori strada o di un’abilità in più che non c’entra niente con il lavoro dell’attore, anzi! Al contrario, serve a perfezionare l’uso della voce e vi accorgerete anche voi delle differenza, non appena avrete imparato un po’ di tecnica canora.
2. Articolare bene le parole
L’attore non parla per se stesso, ma per essere capito dal pubblico, quindi non può permettersi di farfugliare o di mangiarsi le parole. Pensateci bene, che cosa succederebbe se voi foste su un palcoscenico davanti a centinaia di persone, oppure sul grande schermo del cinema e lo spettatore dovesse faticare per capire quello che state dicendo? Tutto il piacere di assistere allo spettacolo si perderebbe e nessuno avrebbe più voglia di stare ad ascoltarvi.
Quindi la parola d’ordine è: articolazione. Nessuna paura, è molto facile da imparare, anche se richiede esercizio continuo, perché in fondo si tratta di allenare i muscoli della mandibola a fare movimenti più ampi di quelli che farebbero normalmente. La maggior parte degli attori esegue qualche esercizio appena prima di entrare in scena, appunto per scaldare i muscoli.
Ci sono molti esercizi che servono per imparare ad articolare bene le parole, primi fra tutti i classici scioglilingua. Se frequentate un corso di recitazione, sicuramente ve ne avranno insegnato qualcuno, ma se volete vi posso proporre quello che io uso più spesso. Provatelo e ditemi se funziona bene anche con voi.
3. Studiare la dizione
La dizione è un po’ bistrattata e considerata poco importante, ma secondo me un attore dovrebbe studiarne almeno le basi. Non è necessario conoscere perfettamente tutte le regole e la pronuncia corretta di tutte le parole (a meno che non vogliate diventare doppiatori), ma un’infarinatura di base è molto utile.
Certo, è vero che il cinema spesso predilige il realismo della parlata locale e che esiste il teatro dialettale… ma a volte conoscere la dizione potrebbe essere richiesto, quindi si tratta di un’abilità in più. Pensate ai classici di Shakespeare, alle grandi tragedie greche o semplicemente ad un testo ambientato all’estero: non posso essere recitati con un accento regionale. Una Giulietta che parla in romanesco o un Edipo marcatamente milanese stonerebbero con il contesto dell’opera, non trovate?
Quindi, vi consiglio di studiare almeno i fondamenti della dizione e di esercitarvi per avere una parlata il più possibile neutra: potrebbe offrirvi qualche opportunità in più. E poi, conoscere la corretta dizione italiana non vi impedirà di certo di parlare in dialetto se verrete scelti per un film ambientato nella campagna siciliana. Le due abilità si sommano, non si sottraggono.
Questi sono, secondo me, i tre aspetti principali che un attore dovrebbe prendere in considerazione quando si parla di educare la propria voce.
Sono aspetti tecnici, che hanno poco a che vedere con l’emozione, ma vanno ad influire anche sulla qualità dell’interpretazione. Ecco perché consiglio ad ogni aspirante attore di studiarli. Serve un po’ di impegno, ma ne varrà la pena.
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