Con novembre alle porte sale l’attesa per l’edizione invernale del Globo Teatro Festival, maratona di teatro che già quest’estate ha illuminato le serate del Parco di Ecolandia, ad Arghillà, a Reggio Calabria.
Calato il sipario sull’estate e sul festival, quello che resta, oltre le emozioni di chi ha avuto la fortuna di assistere alle diverse serate, è un bilancio estremamente positivo, più forte della fatica per l’organizzazione e delle corse contro il tempo causate dalla pioggia di fine agosto.
Non solo spettacoli, quelli in scena, ma anche workshop, letture, teatro per bambini, per un cartellone ricco di tantissimi professionisti calabresi e non, che hanno potuto esibirsi in un teatro rimesso a nuovo per l’occasione e dotato di un palcoscenico moderno, funzionale ma allo stesso tempo suggestivo, che ha premesso di allestire in rapida successione, sullo stesso palco, le tre diverse scenografie diverse per gli spettacoli dell’ultima serata: tre diversi contesti scenici che si sono aperti l’uno dopo l’altro, come una sorta di matrioska, di fronte un pubblico attento e preparato.
Il Globo Teatro Festival ha voluto coniugare diversi registri teatrali, offrendo una ampia varietà di tematiche e di modalità di narrazione, coniugando esperienze teatrali provenienti da tutta Europa, senza tralasciare la terra che ha fatto da cornice al tutto: la Calabria.
La serata inaugurale è stata affidata a Peppe Voltarelli, primo calabrese a vincere il premio Tenco per la musica dialettale nel 2010. In scena, l’opera di Tatro canzone IL MONUMENTO, col quale l’artista racconta con ironia e schiettezza pezzi e ritagli della sua Calabria, puntando sulle abitudini usuali della “calabresità”. Lo spettacolo, tratto dal primo romanzo dell’artista intitolato Il caciocavallo di bronzo, racconta di un improbabile monumento da costruire in un paese immaginario popolato da bizzarri personaggi in cerca di riscatto dalle economie locali e dai percorsi ad ostacoli su strade da sempre in costruzione, dove il cantautore traccia in maniera ironica e surreale una mappa non allineata della sua terra. Impossibile, per il pubblico, non riconoscere nel racconto un po’ di se stessi , immedesimandosi completamente.
La seconda serata del festival ha invece presentato per la prima volta in Calabria il memorabile spettacolo CONFUSION, scritto a quattro mani dal maestro di teatro di fama mondiale Jacques Lecoq dal grande clown Pierre Byland. In scena la grande interpretazione di Pierre Byland e Mareike Schnitker che, osservando e analizzando la vita quotidiana ed il comportamento della gente, si divertono a raccontare l’animo umano e le sue sfumature con divertente ed emozionante arte clownesca, mandando tutto in… confusion. Su palco, il nuovo clown osserva l’essere umano, spogliato di ogni artificio, mostrandone paradossi, ridicolaggini, accettandone la sua stupidità L’invito dell’opera, alla fine, è un appello alla leggerezza; Le maschere presentate in scena altro non sono che la forma tangibile dei nostri atteggiamenti, che appoggiate al loro volto diventano cosa viva e vitale, finendo per nascondere una faccia sottostante che spesso si rivela essere l’esatto contrario dell’apparenza.
Domenica 31 agosto è stata la volta della prima nazionale di OMORFASKIMI di Nikos Kachtitsis, per l’adattamento teatrale e la regia di Nathalia Capo d’Istria. Lo spettacolo, in greco sovratitolato in italiano, ha posto il pubblico di fronte la crudeltà della guerra attraverso i racconti di vita della protagonista Gertrude Stern, un’ebrea, che scegliendo il nome con cui essere chiamata, Greta, quasi prende le distanze da se stessa, raccontandosi in un momento confuso e quasi onirico, dove gli orrori della fame e della guerra si confondono con la sua delicatezza e bellezza. Un racconto appassionante e profondo, che il pubblico ha premiato con i ripetuti applausi e richiamandola più volte sul palco.
Nello stessa serata è andata in scena anche l’opera LA MORTE ADDOSSO, racconto di due giovani donne in una notte metropolitana: sono Alfa e Omega (interpretate dalla calabrese Maria Milasi e dalla Slovacca Kristina Mravcova) ferme su una panchina alla fermata del tram. Una delle due aspetta, forse un treno; l’altra sembra avere un obiettivo che va al di là del suo lavoro, evidente, di prostituta. Un’opera dai tratti noir che ha intrappolato emotivamente gli spettatori.
Il primo weekend di settembre si è invece aperto con la rappresentazione di LA PAROLA DEL PADRE di Gabriele Vacis, che ne ha curato la drammaturgia e la regia. Spettacolo in multilingua e di vocazione multiculturale, LA PAROLA DEL PADRE porta le protagoniste Irina Andreeva, Alessandra Crocco, Aleksandra Gronowska, Anna Chiara Ingrosso, Maria Rosaria Ponzetta e Simona Spirovska (selezionate durante un giro di seminari tenuti da Koreja nell’Europa centro orientale) a confrontarsi con diverse short stories, brevi racconti che le attrici propongono e che costituiscono assieme una performance originale dove persino i contenitori in plastica per l’acqua in genere destinati agli uffici prendono vita, assumendo forme sempre diverse a seconda dell’esigenza per mano delle stesse interpreti. Lo spettatore si trova così di fronte a scenari mutevoli, puntualmente distrutto dal dolore emotivo che si altera in atti di rabbia violenta. Sulla scena, intanto, si confonde la parola padre con la parola patria facendo leva sulla stessa radice semantica ed emotiva, dentro un timbro dedicato ai condizionamenti che le due figure apportano alle ragazze in crescita.
Grandissima la risposta del pubblico, che ha continuato a rispondere alle proposte del cartellone affollando gli spalti del Festival per il reading di Bruce Myers di “Il grande inquisitore”, opera tratta da “I Fratelli Karamazov” di Dostoevskij, adattata da Marie Hélène Estienne e diretta da Peter Brook. Da una sera di settembre, in Calabria, il pubblico si trova catapultato nella Spagna oscura del periodo più buio dell’Inquisizione, quando ogni giorno venivano accesi roghi e in autodafé gli eretici venivano bruciati. cinquanta minuti di grande intensità, che si sviluppano con una forza emozionale irripetibile e che regalano al pubblico accorso la rarità di un’arte senza barriere linguistiche.
Un lungo applauso ha salutato la conclusione dello spettacolo, con Myers ritornato più volte sul palco a raccogliere il consenso del pubblico. Una piccola pausa per il cambio della scenografia e tutto è stato pronto per la seconda rappresentazione in programma: “Un uomo in fallimento” con un testo di David Lescot adattato dal regista Francesco Bonomo e da Efthimis Kaltosounas. Ispirato al romanzo di fantascienza “The Shrinking Man” (L’uomo che rimpicciolisce) di Richard Matheson, da cui è stato poi tratto l’omonimo film, l’opera ha riportato il pubblico nel vivo dell’attualità moderna, della crisi economica in particolare, grazie a un gruppo di artisti che ha creato questo ponte tra Italia e Grecia, paesi che stanno ancora cercando una via per rinascere dalla crisi. Come sempre convincente l’interpretazione degli attori, Chris Tantalakis, Spiridon Xenos e Dimitra Charitopoulou,
A chiudere la serata e il Festival (almeno nel suo appuntamento estivo) è stata l’Opera “Cells”, di e con Sláva Daubnerová, che ha condotto il pubblico in un mondo dark e intenso attraverso una performance ispirata all’omonima serie di installazioni scultoree di Louise Bourgeois, dove il tema centrale è quello del dolore e delle vie per affrontarlo e, forse, superarlo
Il Globo Teatro Festival, però, non è stata una semplice rassegna di opere teatrali. Dall’1 al 5 settembre si è svolto il workshop intensivo per attori PLAYING SHAKESPEARE, diretto da Bruce Myers, che ha permesso ai partecipanti di lavorare con uno degli interpreti più prestigiosi del teatro internazionale su un testo “straordinario e potente” di William Shakespeare: Misura per Misura.
Spazio anche ai bambini, con gli spettacoli in inglese e italiano ARLECCHINO E PULCINELLA VANNO A LONDRA, BIG EARS & HIS MAGIC BUBBLES e LE AVVENTURE DEL GIOVANE CHE SI TRAMUTÒ IN STATUA.
Un cartellone straordinario, quello che vi abbiamo raccontato, che aspetta solo di proseguire nell’appuntamento invernale del Festival, a novembre, il cui programma è in via di definizione e sul quale vi terremo aggiornati in tempo reale.
Per qualsiasi informazione sul cartellone scorso e per non perdere gli aggiornamenti sui prossimi eventi potete visitare il sito ufficiale del Festival www.globoteatrofestival.com.
Non perderti niente:
💬 AttoriCasting ha anche un canale Whatsapp: iscriviti subito!
📱 Ma anche un canale Telegram: ti aspettiamo qui!

Lascia un commento