Se da un lato si stanno preparando le nuove stagioni (riusciremo a non arrivare alla centesima?) di series come “Un medico in famiglia” e “I Cesaroni”, dall’altro, fortunatamente, sui canali della tv generalista vanno in onda (oltre alle solite monografie o storie di papi, santi, eroine letterarie e navigatori) anche dei “nuovi” prodotti di fiction che si ha il piacere di seguire.
È questo il caso, a parer mio, di “Una grande famiglia”; la serie di genere “family drama” (come si dice in gergo) che sta andando in onda con la sua seconda stagione su Rai 1.
La storia narra le vicende personali dei componenti della famiglia Rengoni, una ricca famiglia lombarda, che si ritrova a dover fare i conti con la tragica scomparsa, a seguito di un incidente, del primo dei figli, Edoardo (interpretato da Alessandro Gassman), che teneva le redini dell’azienda di famiglia (da qui cominciava il primo episodio della prima stagione).
In seguito, quindi, al ritrovamento del corpo del primogenito, tutta la famiglia, compresa Chiara (Stefania Rocca) la moglie dello stesso Edoardo, comincia a scoprire tutta una serie di cose che mai avrebbero immaginato sulle proprie vite e soprattutto sulle sorti dell’azienda di famiglia.
Da qui si dirama il racconto delle vicende dei personaggi, su tutti la storia tra Chiara ed il fratello di Edo, Raoul (Giorgio Marchesi), i quali riscoprono la passione di tanti anni prima quando la donna, ancora ragazza, aveva scelto di sposare il fratello maggiore.
Nella stagione attuale che stasera andrà in onda su Rai 1 con l’ultimo episodio, hanno trovato spiegazione e compimento tutte le trame e sotto-trame che erano state lasciate in sospeso, nel finale della prima serie, dal ritorno del figlio/marito/padre che tutti credevano morto. E c’è aspettarsi un finale simile al primo anche in questo caso.
Nella più classica delle tradizioni seriali, tutti i personaggi sono funzionali al portare avanti diversi temi di carattere sociale dal tradimento alla riscoperta dei valori familiari e poi la fede religiosa (coi tratti del bigottismo) che deve fare i conti con l’accettazione dell’omosessualità, i problemi per le adozioni delle coppie conviventi, oppure le questioni più serie del lavoro e della malavita affianco ai più classici drammi adolescenziali.
Nel complesso “Una grande famiglia” risulta essere (come fatto notare da più parti) una buona versione italiota del più noto “Brothers & Sisters”; le analogie, per chi conosce la serie americana, ovviamente sono lampanti fin dall’inizio, ma a volerla dire tutta, nel confronto tra le due, la “copia” non ne esce assolutamente con le ossa rotte.
Dalla penna del buon Ivan Cotroneo, con la regia di Riccardo Milani, viene fuori una storia accattivante, interessante, a tratti cupa che riesce ad attirare lo spettatore facendo, però, fin da subito prendere in simpatia o in antipatia un personaggio piuttosto che l’altro.
Il cast degli attori è assolutamente azzeccato e fatto di molti bravi interpreti; oltre ai già citati Gassman, Rocca e Marchesi, i genitori della famiglia Rengoni sono Stefania Sandrelli e Gianni Cavina, gli altri figli Sonia Bergamasco, Primo Reggiani ed una bravissima Sarah Felberbaum.
A tutto il resto dei personaggi che gravitano intorno al nucleo centrale danno vita attori più o meno famosi che reggono altrettanto bene le loro storie: la giovane Rosabell Laurenti Sellers (già vista al cinema nei panni della figlia di Raoul Bova in “Buongiorno Papà”), il bravissimo Lino Guanciale (“Che Dio ci aiuti”, “Vallanzasca”, “Il gioiellino”), la superba Piera Degli Esposti e poi Valeria Solarino, Cesare Bocci e molti altri.
Voci di corridoio vogliono che sia già pronta sulla carta la terza serie e non fatichiamo a credere che ci si metterà presto a lavoro per realizzarla, visti anche i buoni risultati dal punto di vista dell’auditel (una media di più del 20% e circa 5milioni e mezzo di spettatori).
In attesa, quindi, di vedere magari il prossimo anno se le vicende dei Rengoni avranno un seguito in onda, gustiamoci il finale della seconda stagione con buona pace di Nonno Libero e Co.
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